Negli ultimi anni il cinema, in Italia, è andato incontro ad una crisi. Le recenti dichiarazioni del Ministro hanno sollevato ulteriore preoccupazione per il settore.
Il cinema italiano sta affrontando una vera e propria crisi senza precedenti. Se, in passato, questo mondo era visto come una forma di divertimento “di massa”, che consentiva a chiunque di distogliere la mente dai problemi della vita reale per lasciarsi trasportare da storie uniche, unendo lo svago all’arricchimento personale, oggi non sembrerebbe esercitare più una grande presa.
Ci sono sempre meno persone nelle sale cinematografiche e le ragioni sono diverse. Da un lato, non possiamo non menzionare l’ascesa delle piattaforme di streaming. Netflix ha fatto da apripista e, oggi, gli utenti possono contare su un’offerta di servizi molto ampia. Da Disney+ a Prime Video, la possibilità di seguire serie, film e documentari di ogni genere direttamente da casa propria attira milioni di persone.
A questo si aggiungono le difficoltà a cui sempre più famiglie devono far fronte. La pandemia di Covid e lo scoppio del conflitto tra Ucraina e Russia hanno avuto un gran peso in tutto ciò. Il costo della vita continua ad aumentare e per molti arrivare a fine mese diventa un’impresa, che non contempla il dispendio di denaro per passare una serata al cinema.
Cinema in crisi, arriva la proposta del Ministro Sangiuliano: un taglio da 100 milioni
In seguito alla pandemia, diverse attività sono state costrette a chiudere i battenti. E nonostante le iniziative come Cinema Revolution – Che spettacolo l’estate (promossa dal Ministero della Cultura), volta a ridurre il prezzo dei biglietti del cinema, la situazione continua ad essere preoccupante. Le ultime dichiarazioni di Gennaro Sangiuliano, come se non bastasse, hanno acceso ulteriormente il dibattito intorno al tema.
Il Ministro della Cultura, negli scorsi giorni, aveva comunicato la sua intenzione di imporre un taglio pari a 100 milioni di euro al fondo per il cinema. Un’ipotesi mossa con la volontà di “contribuire agli sforzi necessari alla definizione della prossima Legge di Bilancio 2024”. Sangiuliano lo aveva dichiarato in una lettera indirizzata al Ministero dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti. Un taglio decisamente sostanzioso, quello proposto dal Ministro, che andrebbe ad intaccare di molto il settore cinematografico.
In una recente intervista al Sole 24 ore, il politico è tornato a parlare della sua proposta, dopo aver suscitato non poche polemiche. Sangiuliano ha specificato di voler ridimensionare i finanziamenti destinati a film che, una volta usciti, registrano “numeri di spettatori e incassi ridicoli”. “Prodotti che ha visto il regista e forse pochi intimi” ha proseguito, sottolineando come progetti del genere rappresentino solamente uno spreco di risorse.
Il Ministro non è intenzionato a fare dietrofront riguardo la sua ipotesi – al contrario di quanto affermato dal presidente di Anica, Francesco Rutelli. Lo stesso ha anticipato che verrà promossa una riforma “severa”. Ad ogni modo, ci ha tenuto a precisare che il mondo del cinema continuerà ad essere supportato, dando la possibilità in particolare alle nuove generazioni di “sperimentare”, tuttavia con l’introduzione di specifici criteri e controlli “accurati”.