Dopo il granchio blu ecco quello rosa: da dove arriva?

Una nuova invasione nei mari italiani può minare non solo gli ecosistemi marini, ma arrecare dannoa nche all’agricoltura

Il Mediterraneo sta affrontando una nuova sfida: l’invasione dei granchi, con il temuto granchio blu e la recente comparsa del granchio rosa. Questi predatori minacciano gli ecosistemi marini e l’economia legata all’acquacoltura.

Il granchio rosa: una nuova minaccia

Il granchio rosa (Charybdis feriata) è una specie originaria delle acque tropicali ed è stato recentemente avvistato nell’Adriatico, precisamente al largo delle coste di Senigallia. Questo animale è considerato un parente lontano del più conosciuto granchio blu, ed è stato ipotizzato che abbia raggiunto le acque del Mediterraneo aggrappandosi alla zavorra di una nave. Questa specie viene pescata in India e Vietnam e può essere trovata sia su fondali fangosi che sabbiosi delle acque costiere, dimostrando una capacità di adattamento anche a acque più fredde.

Gli esperti del Consiglio nazionale delle ricerche di Ancona stanno attualmente studiando il granchio rosa. Si tratta di un predatore di grandi dimensioni, con esemplari maschi che possono pesare fino a un chilogrammo. Nonostante gli avvistamenti nel Tirreno e nell’Adriatico, al momento non sembra esserci un rischio immediato di invasione della specie nell’Adriatico. Tuttavia, la comunità scientifica sottolinea la necessità di monitorare attentamente questa nuova presenza e collaborare con i pescatori per valutarne l’impatto sull’ecosistema.

Il contesto delle invasioni marine

Il granchio rosa si unisce a una lista crescente di specie invasive che stanno colonizzando il Mediterraneo. Queste invasioni sono spesso favorire dal cambiamento climatico e dall’aumento delle temperature, che creano condizioni più favorevoli per specie originariamente tropicali. L’esempio più noto è il granchio blu, che ha avuto un impatto significativo sugli ecosistemi della dorsale adriatica.

Potenziali impatti sulle specie autoctone

L’introduzione di una specie invasiva come il granchio rosa può avere impatti devastanti sull’ecosistema marino. Essendo un predatore, il granchio rosa potrebbe competere con le specie autoctone per il cibo e lo spazio, minacciando la biodiversità e provocando squilibri ecologici. In particolare, i fondali marini e gli habitat di molluschi come vongole, ostriche e cozze potrebbero essere a rischio. Essi risalgono i canali di acqua dolce e causano difficoltà anche agli agricoltori. Ad esempio, a Goro, la presenza di granchi blu nell’impianto di irrigazione che attinge acqua dal Po, a circa 40 chilometri dal mare, ha causato problemi nel sistema idrico di alcuni produttori.

Risposta e gestione del rischio

La risposta a questa nuova minaccia richiede un approccio coordinato e tempestivo da parte delle comunità scientifiche, delle autorità locali e degli stakeholder coinvolti. È fondamentale:

  1. Monitoraggio Costante: Tenere sotto stretto monitoraggio la presenza e la diffusione del granchio rosa attraverso dati scientifici accurati e informazioni raccolte dai pescatori.
  2. Studi sull’Ecologia della Specie: Approfondire gli studi sull’ecologia, il comportamento e le abitudini alimentari del granchio rosa per comprendere meglio il suo impatto sull’ecosistema marino.
  3. Coinvolgimento degli Stakeholder: Coinvolgere i pescatori e le comunità locali nell’identificazione e nel reporting di possibili avvistamenti, nonché nella diffusione di informazioni sull’invasione e sulle misure preventive.
  4. Sviluppo di Strategie di Contenimento: Sviluppare strategie e piani di azione per contenere la diffusione del granchio rosa, prevenendo potenziali impatti negativi sull’ecosistema marino.

Prevenzione e regolamentazione

Una delle linee guida principali per affrontare il problema delle specie invasive è prevenire l’introduzione di queste specie nei nuovi habitat. Ciò richiede regolamentazioni più severe per il trasporto delle navi e la gestione delle zavorre, nonché la sensibilizzazione sull’importanza di evitare il rilascio di specie non native in ambienti diversi da quelli in cui sono naturalmente presenti. Il fermo pesca, una pratica tradizionale adottata dai pescatori per tutelare le giovani specie durante la delicata fase di riproduzione, potrebbe essere vanificato a causa delle incursioni continue dei granchi. Paolo Tiozzo, vicepresidente di Fedagripesca-Confcooperative, sottolinea che i sacrifici compiuti potrebbero non essere efficaci, poiché i granchi continuano a causare danni.

L’avvistamento del granchio rosa nel Mediterraneo sottolinea l’importanza del monitoraggio e della gestione attiva delle specie invasive. È necessario coordinare gli sforzi tra scienziati, autorità locali e pescatori per comprendere appieno gli effetti di questa nuova presenza e sviluppare strategie efficaci per mitigare il suo impatto. L’ecosistema marino del Mediterraneo è prezioso e fragile, e la sua protezione è cruciale per garantire un futuro sostenibile per tutte le forme di vita che dipendono da esso. È fondamentale agire ora per preservare la ricchezza e la biodiversità del Mediterraneo per le future generazioni.

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