Aumento stipendi, ecco tutti i lavori che vedranno una busta paga più ricca

Quali sono gli incrementi degli stipendi previsti, buste paga più consistenti soltanto per alcune categorie di lavoratori.

Con la manovra economica 2024 in via di definizione e ormai alle battute conclusive, emergono anche alcuni dettagli inerenti gli stipendi dei dipendenti. Vengono confermate alcune misure pensate per sostenere i lavoratori in una fase di particolare fragilità del quadro economico con inflazione ancora alta, almeno nei settori alimentare ed energetico.

Aumenti stipendi per fascia reddito
Incrementi in busta paga, i dipendenti coinvolti – ForteNews.it

Le risorse a disposizione dell’esecutivo non sono molte e quindi gli interventi saranno mirati, con scelte difficili come anticipato dal Ministro dell’economia nelle settimane scorse. Il Governo ha approvato rapidamente la manovra da 25 miliardi di euro, ora toccherà al Parlamento discuterla fina dai prossimi giorni, anche se spazio per eventuali emendamenti al testo sono ridotti. vediamo nel dettaglio alcune decisioni prese per le buste paga.

Aumenti degli stipendi, quali lavoratori sono interessati

Circa 10 miliardi della manovra sono destinati al rinnovo per il 2024 del taglio del cuneo contributivo  a carico dei lavoratori (si tratta del 7% per i redditi fino a 25mila euro annui e il 6% per i redditi fino a 365mila euro annui). A questa decisione si aggiunge l’accorpamento dei primi 2 scaglioni delle aliquote Irpef (quello fino a 15mila euro e quello da 15 a 28mila euro).

Incrementi in busta paga
L’aumento dello stipendio in relazione al proprio reddito – ForteNews.it

Nel nuovo scaglione si applicherà l’aliquota minima del 23%, con una spesa per le casse statali prevista nella legge di Bilancio pari a circa 4,5 miliardi di euro. Lo scaglione tra 15mila e 28mila euro pagava in precedenza il 25% di Irpef, con un risparmio quindi del 2% netto. Questa prestazione significherà un aumento netto in busta paga pari a circa 1.000 euro all’anno per i lavoratori coinvolti.

Questo beneficio tuttavia varierà molto a seconda dello scaglione di reddito in cui rientra il lavoratore. Infatti la combinazione del taglio della contribuzione a carico del dipendente con la nuova Irpef per il secondo scaglione, il 23% ricordiamo, determina un aumento in busta paga che varia dai 60 euro per i redditi di 15mila euro, fino a un massimo di più di 100 euro per i redditi di 35mila euro, sempre per 13 mensilità.

I lavoratori maggiormente favoriti dalla manovra saranno quelli con redditi intorno ai 29mila euro, con aumenti netti di circa 110 euro la mese. L’incremento si riduce sopra questo tetto e non è previsto per i redditi oltre i 50mila euro annui. D’altra parte anche i redditi inferiori ai 15mila euro non avranno alcun cambiamento alle loro buste paga.

Per concludere ricordiamo che per gli autonomi l’aumento si determina solo per l’accorpamento degli scaglioni Irpef con un risparmio del 2%, il che si traduce per i redditi tra 30mila e 50mila euro, con circa 260 euro in più e circa 100 euro per i redditi di 20mila euro annui.

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