Pier Silvio Berlusconi difende la televisione leggera: “Trash? Termine che non mi piace”

Trash è un’espressione che non mi piace per niente. La TV popolare quando è leggera e divertente piace al pubblico, piace a me e svolge anche un importante ruolo sociale“, ha affermato Berlusconi

Negli ultimi mesi Mediaset ha cambiato immagine tentando di allontanare la caratteristica trash dai propri programmi e questo soprattutto per volere di Pier Silvio Berlusconi. L’amministratore delegato nell’ultimo periodo ha sempre chiarito il suo pensiero nei confronti della “televisione leggera” e nelle ultime ore ha voluto precisare ulteriormente la sua posizione riguardo la qualità dei programmi televisivi, in particolare per il Grande Fratello. Cosa significa “trash” per Berlusconi? “È un’espressione che non mi piace per niente. La TV popolare quando è leggera e divertente piace al pubblico, piace a me e svolge anche un importante ruolo sociale”, ha dichiarato in un comunicato.

Pier Silvio Berlusconi: “Minori mai da soli davanti alla tv e altri device”

Mai come in questo 2023 stampa e web si sono riempite di polemiche sul cosiddetto “trash televisivo”, un’espressione che a me non piace per niente. Spesso infatti è una facile scorciatoia per denigrare la televisione leggera e spensierata che se fatta bene sa essere autenticamente popolare”, dice Berlusconi durante il suo intervento per l’iniziativa editoriale “Libro dei fatti 2023“. “Alcuni programmi possono essere istruttivi ma non la televisione nel suo complesso. Per intenderci, i minori non devono essere lasciati da soli davanti ai media, né davanti alla tv né a nessun altro device“.

Televisione
Foto | unsplash @erikmclean – Fortenews.it

La televisione fa compagnia, diverte e informa gli italiani in ogni ora della giornata. Noi siamo stati i primi a offrire questo mix così vario e vivace al pubblico. E il risultato riconosciuto da tutti è che la nascita delle tv indipendenti ha contribuito alla modernizzazione dei costumi. L’arrivo della nostra concorrenza ha infatti portato i colori in tv. Abbiamo stupito con programmi dirompenti, cito solo per dare un’idea “Drive In” di Antonio Ricci. Abbiamo cambiato anche l’informazione con la nascita del TG5, una proposta che ha portato freschezza, libertà e un nuovo modo di raccontare le notizie”.

E il Grande Fratello? “Nel 2000, abbiamo innovato portando in tv il primo reality – ha detto Pier Silvio – 100 giorni davanti alle telecamere per ragazze e ragazzi sconosciuti che mai erano entrati in uno studio tv. Creando grande attenzione ma anche tante polemiche“.

La priorità è cercare di rappresentare la realtà e la società in ogni loro aspetto”

La priorità secondo Pier Silvio è: “Cercare di rappresentare la realtà e la società in ogni loro aspetto e con tutte le loro evoluzioni, che ci piacciano o meno“. “Certo, noi dobbiamo creare le condizioni perché non si arrivi mai alla mancanza di rispetto – spiega – sia chiaro, non abbiamo pregiudizi: non ci scandalizzano le figure estrose, i confronti anche spigolosi, le battute irriverenti, ma mai si deve arrivare alla mancanza di rispetto sia tra i partecipanti di un programma sia verso il pubblico. Insomma, mi sembra che quello che con snobismo viene chiamato “trash televisivo” si riferisca unicamente a singoli momenti infelici, tv fatta bene o fatta male. Ma se, come è giusto, si lascia libertà a chi ha il compito di creare contenuti sempre caldi e sempre vivi, può capitare di andare oltre. E noi dobbiamo fare tutto il possibile per evitare eccessi. Eccessi che fortunatamente rappresentano una quota minima rispetto a una televisione di grande qualità e ricchezza come quella che va in onda 24 ore al giorno su decine e decine di canali italiani, pubblici e privati”.

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