Natale, tutti i posti nel mondo dove non si festeggia

Se sei uno che inizia il conto alla rovescia per Natale da Ferragosto rimarrai deluso dal sapere che non in tutte le parti del mondo potresti festeggiarlo

Ormai, con Halloween bello che passato e la prima metà di novembre già andata, per tutti c’è un solo pensiero fisso: il Natale. Tra chi inizia il countdown appena trascorso il ferragosto in spiaggia e chi invece – almeno per decenza – ce la fa aspettare i primi di dicembre, l’atmosfera natalizia inizia a farsi sentire ovunque, per tutti. O forse no. E non stiamo parlando di novelli Grich brontoloni che odiano le festività. Ci riferiamo a tutti quei posti nel mondo dove il Natale – tenetevi forte – non si festeggia.

Con il tempo, l’albero, Babbo Natale, le luci e il vischio sono diventati simboli di festa anche per chi non crede nel cristianesimo, tanto che sui 196 Stati esistenti, ormai tale festività si festeggia in più di 160 nazioni, anche in quelle in prevalenza non cattoliche. Infatti, anche se le radici cristiane della festa implicherebbero un coinvolgimento di fede religiosa, il Natale è riuscito anche a travalicare lo stretto senso di festa religiosa entrando a far parte delle usanze di paesi non cristiani, seppur acquisendo in questi casi una sfumatura diversa.

Tuttavia, conti alla mano, sono almeno 40 i paesi nel mondo a non festeggiare – nella maniera occidentale del termine – il Natale, sebbene più della metà di queste nazioni abbia almeno una qualche forma di osservazione pubblica, come l’occasionale albero di Natale o le luci decorative nelle grandi città. Ma scopriamo nel dettaglio quali sono i posti nel mondo dove non si festeggia il Natale. 

I posti dove non si festeggia Natale

Paesi Islamici

Nel mondo musulmano, è vietato venerare qualunque cosa al di fuori di Allah e la stessa rappresentazione di Maometto è espressamente proibita. Per questo motivo, in paesi a maggioranza musulmana come l’Arabia Saudita, il Pakistan e la Somalia, le manifestazioni pubbliche legate al Natale sono considerate del tutto illegali.

Tuttavia, ci sono alcune eccezioni, come il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti, che tollerano le celebrazioni natalizie, con festeggiamenti paragonabili a quelli allestiti in in molte città europee, con tanto di centri commerciali affollati da persone alla ricerca di regali e decorazioni festive.

Anche in Turchia, il Natale non è riconosciuto come giorno festivo, ma la sua osservanza è consentita. Mentre città come Istanbul possono presentare alcune decorazioni natalizie, un’atmosfera festiva più autentica si trova nella parte sud-orientale del paese, dove gli assiri turchi celebrano ancora il Natale in occasione della festa chiamata “Eeda Zura”.

In Marocco, il Natale è un giorno come tutti gli altri, dedicato a scuola e lavoro. Non esistono quindi festività, decorazioni o rituali natalizi, dal momento che le principali festività religiose sono Eid ul Fitri e Eid ul Athra. Tuttavia, i cittadini che desiderano festeggiare il Natale hanno la possibilità prendere dei giorni di ferie. Una situazione simile si verifica in Turchia e Tunisia, dove il predominante credo musulmano implica una scarsa osservanza del Natale.

India

In India, il Natale passa praticamente inosservato a causa della limitata presenza di comunità cristiane nel paese. Al contrario, la festa delle luci, Diwali, è estremamente popolare, celebrata quasi un mese prima del Natale cristiano. Si tratta della la festa più significativa nella cultura locale, caratterizzata dagli scambi di doni, piatti tipici e dall’indossare abiti nuovi.

Giappone, Cina e Corea del Nord

La popolazione del Giappone comprende circa 88,9 milioni di shintoisti e soli 1,9 milioni di cristiani. Per questo motivo, il Natale perde parte del suo carattere originario e si allontana molto dal credo religioso. Specialmente al di fuori di Tokyo, il Natale è spesso visto come una giornata da trascorrere con gli amici, dedicata allo shopping o al divertimento in coppia. Però è interessante sapere che in tutto il Giappone ha preso piede un’insolita tradizione natalizia grazie a una originale campagna pubblicitaria della catena di fast food Kentucky Fried Chicken (KFC), che ha suggerito di celebrare il Natale in stile americano mangiando pollo fritto il 25 dicembre, creando una vera e propria usanza ormai radicata in molte città.

Centro di Tokyo
Centro di Tokyo | WIKI COMMONS @CANZONE di Benh LIEU

In Cina, la situazione è simile a quella del Giappone: l’influenza occidentale ha portato a un adattamento della celebrazione del Natale, trasformandola in una giornata dedicata al tempo da passare in famiglia, ma ne ha elevato soprattutto la tendenza consumistica.

Del tutto opposta la situazione in Corea del Nord, dove celebrare il Natale è espressamente vietato dalla legge. Tuttavia, la nazione autorizza la celebrazione di altre nascite importanti, in particolare quella del leader Kim Jong-un, di sua nonna e di sua madre.

Cuba

A Cuba un tempo esisteva una lunga tradizione di celebrazioni natalizie, con famiglie che si riunivano a tavola e partecipavano alla messa della vigilia. Tuttavia, a partire dal 1969, il regime comunista instaurato da Fidel Castro ha abolito le festività natalizie retribuite, affermando la necessità di mantenere operativa la raccolta dello zucchero. Solo nel 1998, come richiesto da Papa Giovanni Paolo II in occasione della sua visita al Paese, il regime dichiarò il 25 dicembre una giornata di svago, trasformandolo in un giorno festivo celebrato principalmente durante la serata.

Un Natale “posticipato”: le feste nei Paesi ortodossi 

Il cristianesimo ortodosso, originatosi dallo scisma d’Oriente per influenza dell’impero bizantino, è particolarmente diffuso in Europa centrale, nei Balcani e in Russia. Rispetto al calendario cattolico delle festività, una delle notevoli differenze si riscontra proprio nella data di celebrazione del Natale: mentre l’Occidente festeggia il 25 dicembre, secondo il calendario gregoriano, gli ortodossi osservano tale ricorrenza il 7 gennaio, in base alla scansione temporale del calendario giuliano.

Queste tradizioni vengono rispettate in paesi come Bielorussia, Egitto, Etiopia, Georgia, Kazakistan, Macedonia, Moldavia, Montenegro, Serbia, Russia e Ucraina, che riservano il 7 gennaio per le celebrazioni natalizie. In Armenia, invece, il Natale si anticipa al 6 gennaio.

Cattedrale di San Basilio, Mosca, Russia
Cattedrale di San Basilio, Mosca, Russia | WIKI COMMONS @Sergej Korovkin 84

Lista completa dei Paesi dove il Natale non si festeggia

In Africa:

  • Algeria
  • Chad
  • Congo
  • Egitto
  • Eritrea
  • Libia
  • Mali
  • Mauritania
  • Marocco
  • Senegal
  • Somalia
  • Sudan
  • Tunisia

In Asia:

  • Azerbaigian
  • Bahrein
  • Bhutan
  • Cambogia
  • Cina
  • Giappone
  • Kazakistan
  • Kuwait
  • Laos
  • Mongolia
  • Nepal
  • Oman
  • Tagikistan
  • Tailandia
  • Le Maldive
  • Vietnam
  • Corea del Nord

In Medio Oriente:

  • Afghanistan
  • Iran
  • Israele
  • Oman
  • Qatar
  • Arabia Saudita
  • Turkmenistan
  • Emirati Arabi Uniti
  • Uzbekistan
  • Yemen
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