Dogxim cos’è e perché in Brasile ora sono tutti preoccupati

Scoperto in Brasile il Dogxim, un nuovo ibrido tra un cane domestico e una volpe della pampa, il quale sta preoccupando l’intero Paese

In Brasile è stato recentemente scoperto un eccezionale ibrido tra un cane domestico e una volpe della pampa, il primo caso noto finora. Questo straordinario esemplare, una femmina, è stato purtroppo investito da un’auto. I ricercatori l’hanno battezzato Dogxim. Questa scoperta suscita notevole interesse nella comunità scientifica per le implicazioni sulla biodiversità e la genetica degli animali, ma anche preoccupazione in Brasile. Ecco il perchè.

Per quale motivo il Dogxim è motivo di preoccupazione in Brasile?

In Brasile è stato registrato il primo caso di ibridazione documentata tra un cane domestico e una volpe della pampa, una specie di canide presente in Sud America. Questo evento straordinario ha prodotto una femmina eccezionale con caratteristiche che riflettono una mescolanza delle due specie. Il nome dato a questo esemplare è Dogxim. Purtroppo, dopo essere stato tenuto in cattività per circa due anni presso il centro di conservazione Mantenedouro São Braz a Santa Maria, l’animale è deceduto. Le cause della sua morte rimangono sconosciute, come riportato dal giornale britannico Telegraph. Questa scoperta suscita grande interesse nella comunità scientifica per le implicazioni sulla biodiversità e la genetica degli animali.

Il Dogxim e una veterinaria dopo il ritrovamento dell'animale nel 2021
Foto | Twitter @MailOnline – Fortenews.it

Il primo caso documentato di ibridazione tra un cane e una volpe è stato investigato da un team di scienziati del Dipartimento di Genetica presso l’Istituto di Bioscienze dell’Università Federale di Rio Grande do Sul. Questi ricercatori hanno lavorato in stretta collaborazione con colleghi del Centro per la Conservazione e la Riabilitazione degli Animali Selvatici e del Dipartimento di Ecologia, Zoologia e Genetica presso l’Istituto di Biologia dell’Università Federale di Pelotas. La storia della prima specie di Dogxim ha avuto inizio nel 2021, quando è stata portata d’urgenza all’Ospedale Veterinario dell’Università di Porto Alegre dopo essere stata investita da un’auto nella cittadina di Vacaria. I veterinari hanno immediatamente riconosciuto la sua unicità, poiché presentava un fenotipo ibrido con caratteristiche sia di una volpe che di un cane domestico, tra cui un bellissimo mantello nero e bruno.

Inizialmente, gli scienziati avevano considerato l’ipotesi di un ibrido con un cane, ma le specie selvatiche coinvolte potevano essere diverse. Tra le principali sospettate c’erano lo speoto o itticione (Speothos venaticus), il crisocione o lupo dalla criniera (Chrysocyon brachyurus), il maikong o volpe mangiatrice di granchi (Cerdocyon Thus) e l’aguarachay o volpe della pampa (Lycalopex gymnocercus). Dopo aver escluso alcune di queste specie per ragioni geografiche e morfologiche, i ricercatori hanno condotto un’approfondita indagine genetica e citogenica, che ha indicato con buona probabilità che Dogxim fosse uno spettacolare ibrido con la volpe della pampa. Gli incroci tra canidi non sono eventi così comuni in natura, ma in questo caso coinvolgevano specie di generi diversi (Canis per il cane e Lycalopex per la volpe), rendendolo un evento eccezionale e forse unico. La distanza genetica tra due animali di generi diversi è infatti maggiore rispetto a quella tra due appartenenti allo stesso genere, come nel caso del cane e del lupo.

Dall’analisi genetica è emerso che il Dogxim aveva un totale di 76 cromosomi, un valore intermedio tra i 78 dei cani domestici e i 74 delle volpi della pampa. La dottoressa Flávia Ferrari, coinvolta nello studio e nel recupero dell’animale, ha dichiarato al Telegraph: “Era un animale straordinario, un vero ibrido tra una volpe della pampa e un cane“. Ha descritto la personalità del Dogxim come timida e sospettosa, e ha notato che preferiva generalmente stare lontano dalle persone. Nel corso del tempo, mentre riceveva cure, sembrava aver sviluppato una maggiore fiducia nell’interazione con gli esseri umani. Dopo essersi completamente ripresa, è stata trasferita al centro di Santa Maria, ma purtroppo è deceduta quest’anno. È interessante notare che, in media, le volpi della pampa vivono circa 8 anni in natura e 14 in cattività.

La scoperta di questo insolito ibrido tra un cane domestico e una volpe ha suscitato preoccupazioni tra i ricercatori, ma per quale motivo? Questi incroci potrebbero potenzialmente trasferire malattie proprie dei cani domestici alle volpi, mettendo a rischio la purezza del patrimonio genetico delle popolazioni di volpi. Questo fenomeno è anche un chiaro segnale degli effetti devastanti dell’urbanizzazione sugli habitat naturali. Man mano che gli ecosistemi degli animali selvatici si avvicinano sempre di più alle aree abitate, agli allevamenti e all’agricoltura, si creano impatti potenzialmente catastrofici sugli equilibri ecologici. Questi impatti includono la frammentazione delle popolazioni, la dispersione e il rischio di contaminazione genetica, quando possibile.

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